La storia della ferrovia
Tutto ebbe inizio da una semplice idea, avuta da alcuni parlamentari circa 130 anni fa
L'iniziativa
Benvenuti,
sono Federico Carbonini da Cerea. Sono un perito meccanico - capotecnico diplomato nel 2011. Nel 2012 venni a sapere, per puro caso, della presenza di una vecchia stazione nella frazione di Aselogna.
E lì iniziò la mia curiosità. Non ho mai frequentato molto Aselogna e fino ad allora non avevo visto ne sentito nulla riguardo una ferrovia che passasse da una zona dove le grandi valli veronesi da secoli dominano incontrastate il paesaggio.
La Ferrovia
Le prime idee di una linea che collegasse Ostiglia a Treviso risalgono al 1887 per collegare Bologna al confine con l'Austria in caso di conflitto. Tuttavia, l'Italia preferì in quel periodo accantonare il progetto per evitare di compromettere i buoni rapporti con l'Austria e con la Germania.
L'idea fu ripresa da alcuni parlamentari, quali Leone Wollemborg e Gian Giacomo de Félissent nel 1908 i quali evidenziarono i vantaggi strategici militari, economici e commerciali di tale linea soprattutto per i territori interessati. Wollemborg propose di far passare la ferrovia per Ostiglia, Legnago, Montagnana, Camposampiero e infine Treviso.
Ma la realizzazione della linea era ancora lontana. Da quella data nacquero accesi dibattiti fra i comuni interessati, i quali proponevano tracciati diversi.
Nel 1911 la direzione delle ferrovie fu autorizzata ad eseguire lo studio definitivo per il progetto dell'Ostiglia-Treviso. Nel 1914 il Governo dichiarò che la ferrovia avrebbe avuto uno scopo principalmente militare. Ne conseguì un tracciato indipendente dalle altre linee ferroviarie e che, anziché passare da Bevilacqua e Montagnana come da proposta di Wollemborg, passa da Minerbe e Cologna Veneta.
I lavori del primo tronco (Legnago-Cologna Veneta) terminarono nel 1925. Tre anni dopo venne terminato anche il tratto Cologna Veneta-Pojana di Granfion (poi diventata Grisignano di Zocco). Nel 1934 Legnago venne collegata a Ostiglia, mentre l'ultimo tronco, da Grisignano di Zocco a Treviso, venne terminato solo nel 1941. Due anni dopo, iniziarono però a sentirsi gli effetti della guerra.
Nel 1944 l'esercito alleato iniziò a bombardare tutta la linea. In particolare l'ultimo tratto aperto, da Grisignano di Zocco a Treviso, fu danneggiato al punto da non essere più riutilizzato dopo la guerra.Da qui inizia il declino della linea.
I ponti vennero ricostruiti, così come le stazioni. Ma ormai, mutilata dell'ultimo tratto, non durò ancora molti anni. Nel 1965 venne chiusa la tratta Ostiglia-Legnago, e nel 1967 toccò al tronco Cologna Veneta-Grisignano di Zocco. Questo declino è dovuto anche alla sostituzione, sempre maggiore, del trasporto ferroviario a favore del trasporto su strada. Il tratto Legnago-Cologna Veneta è rimasto aperto per fini industriali fino al 1988 circa, ma la dismissione arrivò solo nel 2014 anche se la linea venne disarmata nel 1997.
Da allora, alcuni comuni hanno pensato di cancellare un bene storico-culturale importante costruendo strade di dubbia utilità. D'altro canto, altri comuni, supportati da associazioni e comitati locali, hanno proposto la realizzazione di una pista ciclo-pedonale che colleghi così tutto il veneto lungo questa diagonale. La ciclabile, già realizzata nei tratti padovano e trevigiano, oltre ai benefici dal punto di vista della salute, ha un minimo impatto ambientale, incrementa il turismo locale e inoltre mantiene pressoché inalterato il disegno e la struttura della linea, sfruttando gli stessi ponti dell'ex ferrovia e lo stesso fondo.